Michele Savorgnano
Nato e cresciuto nella Bassa Friulana, impara ad amare la terra dai nonni che da giovani erano agricoltori. Si trasferisce a Venezia in età adulta e per molti anni non si rende conto di un’assenza importante nella sua vita, la campagna. Decide con alcuni amici di andare alla ricerca di uno spazio verde dove poter iniziare un progetto di orto collettivo; è fondatore nel 2009 di SpiazziVerdi, viene creato il primo orto collettivo in città (uno dei primi in Italia), all’isola della Giudecca, ed iniziano subito le sperimentazioni con varie tecniche di orticoltura, affrontando anche tematiche legate a nuovi stili di vita, decrescita, altra economia; non solo terra quindi.
Sempre nello stesso anno inizia un percorso all’interno dell’Accademia Italiana di Permacultura, i principi di David Holmgren vengono applicati nell’orto della Giudecca trasformandolo in qualcosa di più di un orto, un centro conviviale all’aperto dove le persone si trovano per lavorare la terra, mangiare i suoi frutti, sognare il futuro della propria città. Inizia un percorso di formazione con la Scuola Esperienziale Itinerante di Agricoltura Biologica
Da diversi anni progetta orti e giardini “edibili” e svolge attività didattica e di consulenza sulla permacultura e l’agricoltura sociale. Nel 2013 fonda F.U.D. che diventa associazione a dicembre '17.
produrre cibo
Coltivare in città
Inizia così, un po' per gioco un po' sul serio l'avventura di produrre ortaggi in città. Parte dalla produzione personale, dal surplus regalato ad amici e conoscenti. Per caso, da un incontro con l'amico Dimitri Gris, allora chef del Ristorante Covino (ora a Parigi al Ristorante Chez Marius). Inizia l'avventura, apro partita IVA agricola, si sparge la voce fra chef e ristoratori, inizia la collaborazione con i migliori ristoranti e bar della città, interviste, la notorietà di un contadino atipico.
La collaborazione col Ristorante Oro dell'Hotel Belmond Cipriani
Il basilico-cannella si trova bene a fianco della menta cubana. I fiori di nasturzio crescono rigogliosi vicino alle cipolle rosse. «Se in una stanza con hamburger e patatine ci sono due americani, si contenderanno il cibo, ma se nella stessa stanza c’è un americano e un indiano, uno mangerà la carne, l’altro le patatine». Servono concetti semplici per spiegare agli «analfabeti» dell’agricoltura sinergica che le regole della convivenza valgono anche in natura. Con le stesse infinite variabili delle società umane, che rendono difficile codificare i comportamenti come fossero una scienza esatta. Sarà per questo che tante delle trenta specie di pomodori che crescono nell’orto sinergico, nascosto tra le mura degli ex conventi dell’isola della Giudecca, possono stare vicine. Con gustosi risultati.... vai alla pagina completa
Sacca Sessola. Dal 2015 l'idea di un ortogiardino per il ristorante Dopolavoro a Sacca Sessola
Da un incontro fra lo chef Federico Belluco e l’agricoltore/giardiniere veneziano Michele Savorgnano scaturisce l’idea di legare produzione agricola naturale e ristorazione di qualità all’Isola delle Rose.
L’esperienza di FUD in città con la coltivazione di prodotti legati alla tradizione ma soprattutto alla sperimentazione e alla cura dei luoghi prova a dare una nuova fisionomia (c’è bisogno di ritrovare un Genius Loci) alle terre coltivate intorno al ristorante Dopolavoro... vai alla pagina completa
Progettazione e realizzazione di luoghi progettati in permacultura
Dopo anni di esperienza inizia la consulenza e la progettazione per soggetti pubblici e privati. Partendo sempre da alcuni principi fondamentali, lavorare con e non contro, osservare e mettere in relazione tutti gli elementi che compongono il luogo o la situazione che andremo a progettare. I principi etici della permacultura (cura della terra, cura della persona, equa condivisione) sono poche ma essenziali linee guida che permettono di prendere le decisioni che riteniamo essere le migliori possibili (a seconda della situazione, naturalmente).
il lavoro sociale
Lavorare con le persone, il singolo, il gruppo, le relazioni
Dopo anni di esperienza inizia la consulenza e la progettazione per soggetti pubblici e privati. Partendo sempre da alcuni principi fondamentali, lavorare con e non contro, osservare e mettere in relazione tutti gli elementi che compongono il luogo o la situazione che andremo a progettare. I principi etici della permacultura (cura della terra, cura della persona, equa condivisione) sono poche ma essenziali linee guida che permettono di prendere le decisioni che riteniamo essere le migliori possibili (a seconda della situazione, naturalmente).
Oltre il giardino, dalla cura dei luoghi alla cura di sé
Questo progetto, che negli anni si è declinato in altri sottoprogetti, ha esplorato la relazione fra persone e luoghi, partendo dal più vicino vissuto per poi uscire all’esterno, mappare il territorio, stringere relazioni con i vicini più prossimi, con la finalità ultima di entrare in contatto con la natura, prendendonsene cura, coltivandola, raccogliendone i frutti per poi mangiarli, trasformarli, scambiarli.
Prendersi cura di uno spazio “in permacultura” non significa gestione del verde inteso in senso classico (una cooperativa di soggetti svantaggiati che raccolgono le foglie, tagliano l'erba, ecc) ma significa affrontare tutte le problematiche legate allo spazio preso in considerazione (osservazione, progettazione, realizzazione, gestione-mantenimento), in relazione alla storia, al contesto, ad altri elementi importanti del luogo considerato e soprattutto alle relazioni umane.